IL SINDACO PAOLO BELLINI PORTA SUL TAVOLO FATTI E NON PAROLE
Un Consiglio comunale con un ordine del giorno di dodici
punti. Dodici punti importanti, che riguardavano i destini di su per giù 3500
anime e che sono stati analizzati in poco meno di 50 minuti.
Il Sindaco di Pozzolengo Paolo Bellini ha parlato del DUP
(Documento Unico di Programmazione) per il triennio 2017/2019 ed a proposito ha
fatto menzione al programma elettorale presentato circa 3 anni fa dalla lista
“Insieme Per Pozzolengo”. Ha invitato a cercarlo ed a sfogliarlo per constatare
quanto lavoro la maggioranza consigliare ha già fatto, pregando tutti, quindi
anche i consiglieri di minoranza, a segnare ciò che ancora manca.Ha poi continuato a parlare affrontando argomenti come la non applicazione della TASI sulla prima casa, la conferma delle aliquote per IMU e IRPEF come per il 2016. Si è soffermato sull’imposta della TARI sottolineando che Pozzolengo nel 2016 ha superato il ragguardevole risultato del 68% superando quindi la soglia del 65% che colloca Pozzolengo fra i 90 comuni bresciani che non incorrono sanzioni perché al di sotto di tale soglia. Ha continuato affermando che nei prossimi mesi l’Amministrazione cercherà di promuovere una campagna di sensibilizzazione nelle scuole e nelle famiglie per ottimizzare ancora di più questi risultati e...paradossalmente il consigliere di minoranza Gangemi ha asserito che il merito di tutto questo è del gruppo “Terra e Futuro”, che ha sollecitato la Giunta e gli uffici comunali in merito alla gestione delle tariffe ed al piano finanziario per l’applicazione della tassa dei rifiuti…non si comprende allora la ragione per cui i rappresentanti del gruppo stesso abbiano in Consiglio comunale denigrato e votato contro i piani finanziari ed il tariffario della tassa dei rifiuti che sono gli strumenti fondamentali per determinare le imposte sui rifiuti …mah… strano modo di interpretare fatti oggettivi.
Ma aspetto ancora più stupefacente è stato il totale
silenzio dei consiglieri di minoranza in merito all’approvazione del bilancio
di previsione finanziario 2017-2019, con tanto di astensione al voto. Nemmeno
una parola da parte loro durante l’assemblea pubblica di presentazione del
bilancio alla cittadinanza, bilancio consegnato ancora il 22 dicembre. Eppure
il Consiglio comunale dovrebbe essere il luogo principe per esprimere la
propria opinione, per rappresentare l’interesse di chi ha riposto proprio in taluni
candidati la sua fiducia. Il Consiglio comunale è un organo di indirizzo e
controllo politico –amministrativo del comune. I consiglieri comunali hanno la
titolarità di esprimersi per legge e fra le loro principali materie di
competenza vi è il bilancio. Invece nulla, solo silenzio. Anzi a dire il vero
qualche provocazione e calunnia verso il Primo Cittadino, reo di avere chiesto
al consigliere Gangemi spiegazioni in merito ad una sua telefonata ad un
referente del Consorzio Garda Uno.
Comportamento perlomeno incomprensibile. Forse bisognerebbe
imparare a cercare meno le virgole, a lavorare non per distruggere, ma per
costruire. Forse bisognerebbe avere più a cuore il bene del proprio paese e di
chi si rappresenta. Forse bisognerebbe avere capacità e lungimiranza e non solo
spirito polemico. Forse bisognerebbe non voler fare solo politica, ma cercare
di risolvere i problemi invece di crearne. Forse basterebbe poco…se solo lo si
volesse davvero.
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