IL SINDACO PAOLO BELLINI :
" FIGURA DI RILIEVO STORICO-CULTURALE PER POZZOLENGO"
Il 28 agosto 2018 ricorre il 90 anniversario della nascita di Ugo Mulas, nativo di Pozzolengo e che nel corso del ventennio compreso fra il 1953-1973 è stato uno dei più importanti fotografi del dopoguerra. Di lui sono molto conosciute soprattutto le fotografie in bianco e nero, ma gli va attribuita anche una significativa produzione a colori. Il Sindaco Paolo Bellini coglie l'occasione di questo 90esimo anniversario per ricordare l'importanza storico-culturale di Ugo Mulas per tutta la cittadinanza di Pozzolengo ed in particolare dei rapporti che sono intercorsi fra Mulas ,Duchamp e Fontana ai quali si deve la desacralizzazione dell’arte nei primi del novecento e contemporaneamente l’inizio di un maggior rilievo riservato alla fotografia che fino a quel momento aveva sempre avuto un ruolo minore rispetto alla pittura.
Il Primo Cittadino ribadisce che intento dell'Amministrazione è quello di proseguire nell'opera di valorizzazione della figura di Ugo Mulas, con incontri informativi aperti alla cittadinanza e con progetti rivolti anche alle Scuole. Inoltre il Sindaco ricorda che anche la volontà amministrativa di riqualificare la chiesetta in Castello, sovrastante la piazza dedicata proprio ad Ugo Mulas, rientra in una visione di promozione culturale e turistica che mette in rilievo le opere e la persona del celebre fotografo.
Il Sindaco Paolo Bellini conclude ricordando ciò che Ugo Mulas scriveva del proprio lavoro e che racchiude la sintesi di tutta la sua opera: "Come i bambini che non sanno ancora parlare, e quando cercano o vogliono una cosa si esprimono avvicinandosi ad essa, toccandola, o fiutandola, o indicandola e con mille atteggiamenti diversi, cosí il fotografo quando lavora, gira intorno all'oggetto del suo discorso, lo esamina, lo considera, lo tocca, lo sposta, ne muta la collocazione e la luce; e quando infine decide di impossessarsene fotografandolo, non avrà espresso che una parte del suo pensiero. Ciò che veramente importa non è tanto l'attimo privilegiato, quanto individuare una propria realtà, dopo di che tutti gli attimi piú o meno si equivalgono. "