mercoledì 19 ottobre 2016

SERATA DI SENSIBILIZZAZIONE SULLA CULTURA MAFIOSA

AMMINISTRAZIONE COMUNALE IMPEGNATA CON L'ASSOCIAZIONE "LIBERA PRESIDIO ALTO MANTOVANO" PER  PROMUOVERE UNA CULTURA DI VERITA' E GIUSTIZIA FRA I CITTADINI
 


Un silenzio surreale quello che si percepisce nella sala civica di Pozzolengo quando la flebile, ma decisa voce di Angelina Manca esce dagli amplificatori collegati al cellulare di Lorenzo Baldo. Parla per poco più di 10 minuti rispondendo con ostinata lucidità alle domande pronunciate con estrema delicatezza da Sara Aldrovandi.
Di chi stiamo parlando ? Chi sono questi nomi sconosciuti alla maggioranza dei lettori? Sono persone come tante che il destino ha chiamato ad essere testimoni della vita tragicamente conclusa del dottor Attilio Manca.
Attilio Manca è un medico, un urologo, della provincia di Messina che nel febbraio del 2004 viene ritrovato cadavere nel suo appartamento.La procura di Viterbo ritiene che si tratti di suicidio per overdose, ma si trovano solo due iniezioni nel braccio sinistro ed il dottore è mancino. Troppi sono anche i segni di trauma sul suo corpo che non poteva essersi causato da solo con una semplice caduta. Della sua storia inizia ad interessarsi Lorenzo Baldo, giornalista e vicedirettore di "Antimafia Duemila"che ne scrive in un libro"La Mafia ordina : suicidate Attilio Manca". Un testo che i volontari dell'associazione Libera Presidio Alto Mantovano inseriscono nella "Settimana della Corresponsabilità," giornate dedicate alla sensibilizzazione dei cittadini nei confronti di una cultura mafiosa. Iniziativa che coinvolge le Amministrazioni Comunali di Pozzolengo, Ponti sul Mincio, Medole, Solferino e Castiglione delle Stiviere. Presenti infatti anche il Vicesindaco di Pozzolengo Paolo Degani, l'Assessore Paola Terraroli, la responsabile all'Osservatorio della Sicurezza Maria Virginia D'Arco.
Fra i volontari di Libera, Sara e Valentina, due coraggiose donne che instancabili incontrano persone, enti locali, scuole, per invitare tutti ad un doveroso senso di "corresponsabilità".
Le parole di Angelina Manca-mamma di Attilio- sono lì, annullano i 1200 chilometri fra Pozzolengo e Messina, aprono le menti ed i cuori più di tanti programmi televisivi ed articoli di giornale.Obbligano a riflettere su quanto immenso sia il dramma dei famigliari di una vittima della mafia, di quanto inaccettabile sia il dolore quando manca la giustizia e la verità. Di fronte a questa estenuante ricerca nulla sono gli atti intimidatori, continua la sig.ra Manca che dichiara :"Chi è dalla parte della verità non ha paura di nulla".
Sara e Lorenzo continuano poi il loro intervento affermando con vigore che la cultura mafiosa è profondamente radicata anche nei territori bresciani e mantovani, che il volto dei "colletti bianchi" si afferma imperioso proprio qui. Fanno riflettere quando citano le parole del giudice Nino Di Matteo secondo cui non bisogna considerare una mafia separata fra Nord, Centro e Sud, ma un'unica mafia nazionale lungo l'asse Palermo, Roma, Milano.
Serata che lascia il segno, peccato per la ridotta presenza da parte della cittadinanza : pochi i giovani invitati anche attraverso le scuole, pochi i genitori e gli educatori. Anche se Sara incoraggia "Non abbiamo bisogno di pacche sulle spalle, siamo adulti, andiamo avanti perchè è una nostra responsabilità, perchè è giusto".
Con queste parole la serata si conclude lasciando in ognuno dei presenti un prezioso nuovo germe da coltivare.

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